MONTECATINI TERME E TETTUCCIO
Il futuro è nel nome
Gli stabilimenti termali strategici per la città, la rendono unica e le consentono di fregiarsi del marchio UNESCO. La soluzione è una e una sola: devono rimanere pubblici, essere riqualificati e valorizzati.
Come farlo?
- La Regione acquisti Tettuccio, Regina ed Excelsior. Ha legiferato in tal senso, ha stanziato i soldi, ha presentato al Tribunale di Pistoia una proposta irrevocabile di acquisto. Non può e non deve tirarsi indietro.
Per farci cosa? Tettuccio e Regina dovranno essere restaurati. Senza se e senza ma. Tornare a splendere in tutta la loro incantevole bellezza. L’Excelsior dovrà accogliere, come già previsto nella legge regionale della Toscana, il Museo Alinari. Ma non basta: unire cultura e benessere, bellezza e accoglienza, ricercare soluzioni innovative con privati a cui potrebbe essere affidata la gestione, sarà per noi una vera e propria missione.
- Il Comune di Montecatini Terme deve fare la propria parte: acquistare la Torretta, intervenire sul suo bellissimo parco riaprendolo immediatamente. Nel Bilancio dell’Ente questo intervento è già previsto. Con il Tribunale di Pistoia abbiamo preso un impegno irrinunciabile. Abbiamo scherzato?
In prospettiva, se le condizioni di bilancio lo permetteranno, l’area a verde verrà “integrata” e connessa con il parco naturale delle Panteraie. Oggi chiuso, abbandonato e, oggettivamente, degradato e pericoloso.
- La Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia acquisti e valorizzi le Tamerici. L’impegno c’è. La volontà anche. Per farci cosa? Un Museo, ma anche un luogo di convivialità e partecipazione.
Le Leopoldine, La salute, Il Grocco?
Piscine termali e ludiche. Cassa Depositi e Prestiti per la proprietà e gruppi privati, specializzati e con comprovata esperienza nel settore, per la gestione, saranno i primi naturali interlocutori. Ma non escludiamo niente, anzi.
Il Sindaco dovrà farsi carico, con responsabilità e autorevolezza, di cercare investitori seri e qualificati aprendo le porte a investimenti nazionali e internazionali.
Il Comune non può e non deve occuparsi della realizzazione di piscine termali. No a nuovi buchi o crateri pubblici fino a quando non saranno completate le Leopoldine.
E nell’attesa?
Mettere a disposizione l’acqua termale, con gare ad evidenza pubblica e standard rigorosi, a soggetti interessati a valorizzarla, gestirla e promuoverla.
Stabilimenti di proprietà delle Terme, ma anche alberghi privati con strutture adeguate, potranno concorrere ad avere piscine termali a disposizione dei nostri turisti, curisti e cittadini.
Una clausola di salvaguardia garantirà la portata e la fruibilità dell’acqua per le Leopoldine, che dovranno avere la priorità e, nel caso, un utilizzo preferenziale e garantito.
Non è più tempo di una gestione ordinaria, servono azioni forti e cambiamenti dirompenti.